PRODUCI CONSUMA CREPA (se lo dicono i CCCP)

    

                                            


                                                                 CONSUMISMO
Si sono impazzita. Oggi niente chiffon e scarpe in ecosuede su Paolasophia. voglio condividere con voi dubbi e ansie che mi attanagliano da giorni.
Causa scatenante? mi si è rotto il cellulare. Niente paura no? Ne compro un altro.
Quindi mi informo, marche prezzi modelli e faccio la mia scelta.
Poi leggo cose, film impegnati che ti dicono quanto viviamo in una società consumista  e quanto ci facciamo influenzare nel volere nuovi cellulari costosi, belle macchine, bei vestiti.
Quindi ammazzati di lavoro perchè devi comprare tutto, anche cose di cui non hai bisogno, perchè in realtà non hai bisogno di niente bla bla bla insomma
                                                     PRODUCI CONSUMA CREPA.

Io ci ho pensato: io ho bisogno di tutto. A me piace lavorare. Mi piace spendere i soldi che ho guadagnato con il mio lavoro (che poi mica sono poi sto granchè tra l'altro...). Spesso i pochi che ho li investo per cominciare altri lavori, per fare dei corsi, per imparare nuove cose. Certo anche per comprare abiti e scarpe, che a me servono per sentirmi a mio agio, per comunicare con gli altri, per essere sicura di me mentre lavoro. E il cellulare lo uso per lavorare come il pc. Io non mi sento obbligata a lavorare. Io faccio lavori creativi, è vero, ma anche chi non fa un lavoro creativo fa comunque la sua parte. Guadagnare i propri soldi e avere il diritto di spenderli è così tanto riprovevole? Dobbiamo davvero sentirci così superficiali? Amare le belle cose, volere una casa carina, una macchina che ci piace, o un nuovo impianto stereo, o una nuova chitarra, è di per sè riprovevole? Desiderare di realizzare i propri sogni con il sudore della propria fronte?
E poi che farei se non lavorassi? Languirei sul divano o bivaccherei in giro? forse potrei occuparmi del sociale, ma quello lo faccio già donando parte dei miei soldini a varie associazioni.
 Si certo io ascolto con attenzione quando vengono esposte teorie sulla condivisione dei beni, su meno ma l'equo per tutti, e probabilmente sono tutte cose molto giuste. Ma come è possibile realizzare questo su larga scala?
Mi disturba però il pensiero che si insinua che le cose che compro in realtà non siano miei desideri ma cose inculcate da una sorta di essere supremo che mi convince che ne ho bisogno. O che averle mi faccia sentire parte di uno 'status'. Soprattutto questa ultima cosa penso che sia un pò vera. L'essere e l'avere  si fondono per gli esseri umani, ma non solo oggi, in ogni epoca, è una nostra croce.
Quindi eccomi qui, sconfitta da un cellulare. Tutto quello che mi rimane è cercare, dietro quella parvenza di AVERE, di ESSERE qualcuno che vale qualcosa, e che di quello che HA, ne FA qualcosa.
Che vita grama.

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